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al testo di Assunta Spedicato
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Disporre di un varco che s’apra a squarcio sullo spazio, che lasci attingere alla luce e conceda, all’insaziato sguardo, la bontà di suggere dalle grazie della terra. Le nubi, come ancelle, assistono al parto della Dea. Stazionano sul fondo condensando cielo e mare in un variegato azzurro ad esaltare le brune forme coricate. Dal quadrante dilatato, attestare l’accattivante rotondità della terra. Una morbida bellezza evidente oltre i nei, trabocca sugli umani affanni, sui miserabili conflitti e su tutte le fratture che, pur minando lo stupore, scemano innalzandosi fino a liberare dalla vertigine l’esplorazione dell’immenso. |
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